mercoledì 16 marzo 2022

Cresce il digitale nella filiera agroalimentare: presentati i risultati della ricerca dell’Osservatorio Smart Agrifood in collaborazione con Enapra

 

Cresce il digitale nella filiera agroalimentare:
presentati i risultati della ricerca dell’Osservatorio Smart Agrifood
in collaborazione con Enapra, ente di formazione di Confagricoltura

 

E’ stata presentata la ricerca 2021 “Smart Agrifood: raccogliamo i frutti dell’innovazione digitale” realizzata dall’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano, che ha analizzato gli impatti dell’innovazione digitale nei diversi contesti dell’agroalimentare con un approccio di filiera.
Finalmente in presenza (ma anche on line) anche quest’anno l’appuntamento, giunto alla quinta edizione, ha suscitato un forte interesse, con circa 2000 partecipanti.
Numerosi i temi trattati: dallo sviluppo dell’innovazione nel settore agricolo e nella filiera agroalimentare, alle nuove tecnologie che producono dati, al ruolo delle start up, fino alla tracciabilità dei prodotti per la tutela del consumatore.Non sono mancati gli spunti di attualità sull’attuale crisi mondiale causata dal conflitto in Ucraina.
Enapra è partner dell’Osservatorio fin dal suo inizio e anche quest’anno ha contribuito alla ricerca attraverso la survey e l’analisi dei risultati.
Lo ha testimoniato anche Luca Brondelli di Brondello, presidente di Enapra, nonché presidente di Confagricoltura Alessandria, che nel suo intervento ha sottolineato l’importanza dell’ecosistema che si è generato intorno all’Osservatorio per tutto il settore.
Il Presidente di Enapra ha sottolineato come lo sviluppo delle tecnologie digitali in agricoltura sia stato dovuto anche alla spinta degli incentivi che oggi vanno gestiti e riprogrammati in maniera mirata su esigenze e settori specifici. Su questo tema è necessario un tavolo di lavoro con la presenza dell’Osservatorio.
L’introduzione delle tecnologie deve essere accompagnata dallo sviluppo delle competenze degli operatori, senza le quali le stesse tecnologie rimangono inutilizzate.
“In questa direzione Enapra - ha ricordato Brondelli - ha promosso migliaia di ore di formazione per le aziende ed è già in corso la seconda edizione del corso di formazione per “Innovation Broker” che ha l’obiettivo di formare tecnici delle sedi territoriali di Confagricoltura in grado di gestire la transizione digitale per le aziende agricole”.

Il Presidente dell’Enapra ha inoltre posto l’accento sia sulla necessità dell’interconnessione dei sistemi digitali che devono “parlare tra loro”, sia sulla proprietà dei dati stessi che devono essere degli agricoltori che li hanno generati.
Anche per questi motivi Confagricoltura ha promosso HUBFARM la piattaforma di innovazione tecnologica e digitale in fase di realizzazione in collaborazione con Microsoft che servirà a guidare le aziende nel percorso di digitalizzazione.
“L’innovazione digitale è forse il principale strumento per la sostenibilità della produzione agricola – ha concluso Brondelli – Oggi non possiamo prescindere da questo obiettivo per la competitività delle aziende e la tutela dell’ambiente. Con il precision farming da una parte e il Carbon farming dall’altra si possono dare risposte molto concrete alla domanda di sostenibilità”.
Il precision farming permette un controllo rigoroso delle risorse e una riduzione massiccia di qualsiasi forma di spreco. Il Carbon farming, a sua volta, pone il settore agricolo nella condizione non solo di ridurre le proprie emissioni, ma di contribuire all’”assorbimento” di CO2 dall’atmosfera.
Un tema strategico, ha rimarcato infine il presidente dell’Enapra, è quello della misurabilità dei benefici effetti di questa azione. Per fare in modo che le imprese agricole possano essere considerate e valorizzate anche per questo ruolo, occorre lavorare a soluzioni che permettano di misurare e rendicontare.
Per questo Enapra e Confagricoltura sono impegnati in una serie di attività di ricerca e di sperimentazione che hanno proprio lo scopo, anche attraverso l’istituzione di un comitato di studio,di rispondere in modo chiaro al ruolo che possono avere le nuove tecniche di coltivazione in merito al sequestro di carbonio e alle modalità per misurarne i risultati.

 



 

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