venerdì 22 ottobre 2021

Premio speciale della Giuria per la saggistica edizione 2020 Giorgio Giannini, Le mie tre vite. PREMIO CITTA' DI CASTELLO

 Premio speciale della Giuria per la saggistica edizione 2020 Giorgio Giannini, Le mie tre vite. PREMIO CITTA' DI CASTELLO 



Giorgio Giannini è nato a Roma nel 1949.

Ha conseguito la Laurea in Giurisprudenza, la Specializzazione in Diritto penale e Criminologia e il Perfezionamento in Scienze Amministrative presso l’Università “La Sapienza”, di Roma.

è stato obiettore di coscienza al servizio militare e docente di Discipline Giuridiche ed Economiche nelle Scuole Superiori. Negli anni 1996-1998 ha prestato servizio presso il Museo Storico della Liberazione di Roma in via Tasso 145, Roma.

Dal 2006 è presidente dell’associazione pacifista e nonviolenta Centro Studi Difesa Civile, costituita nel 1988 (www.pacedifesa.org).

Fa parte del Direttivo del Circolo Giustizia e Libertà, fondato a Roma nel 1948 da partigiani del Partito d’Azione, e della Associazione democratica Giuditta Tavani Arquati, fondata a Roma nel 1887 per tutelare gli ideali risorgimentali, e inoltre è membro della Associazione nazionale del libero pensiero Giordano Bruno, costituita a Roma nel 1906 per tutelare gli ideali di libertà e di laicità.

Ha pubblicato nel 2018 con LuoghInteriori L’inutile strage – Controstoria della Prima guerra mondiale, opera vincitrice della Sezione Saggistica al Premio Letterario “Città di Castello” edizione 2017, e nel 2019 La tragedia del confine orientale.

Ha scritto 12 libri sui temi dell’Obiezione di Coscienza, della Resistenza e del Giorno della Memoria (in particolare sulle “vittime dimenticate” della barbarie nazista: Rom, omosessuali, disabili…).

Sugli stessi argomenti ha curato oltre 250 articoli.







Il libro nasce dalla volontà di Mario Fiorentini (classe 1918) di completare la storia della sua vita.

In realtà il saggio racconta un’esistenza divisa in tre fasi, con unico grande comune denominatore: la passione per qualcosa in cui si crede fermamente.

La prima vita, dalla seconda metà degli anni Trenta fino all’occupazione nazista del 10 settembre 1943, racconta un “uomo di cultura”, un intellettuale, che svolge attività nel mondo del cinema e del teatro, con interessi anche in campo musicale e artistico, tanto da conoscere molti attori e artisti in seguito diventati famosi.

La seconda vita, dal settembre 1943 all’aprile 1945, lo racconta come “partigiano combattente”.

La terza vita, dagli anni Settanta agli anni Novanta, lo descrive prima come docente di matematica nelle scuole superiori e poi, dal 1 novembre 1971, come professore di geometria superiore all’Università di Ferrara.

Una vita lunghissima e straordinaria, che guarda ancora avanti. A chi gli chiede quali sono i suoi desideri per il futuro, Mario Fiorentini risponde: «L’unica cosa che si può desiderare veramente è avvicinarsi alla fine sereni, perché non abbiamo rimpianti, perché siamo stati quello che volevamo essere».


Il saggio Le mie tre vite ha ottenuto il Premio Speciale della Giuria nella XIV edizione 2020 del Premio Letterario “Città di Castello”.

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