mercoledì 4 gennaio 2023

POLIZIA DI STATO - RESOCONTO ATTIVITÀ 2022 DEL CENTRO OPERATIVO DELLA SICUREZZA CIBERNETICA DELLA POLIZIA POSTALE

 Nel 2022 la Polizia Postale è stata chiamata a far fronte a continue e sempre più evolute sfide investigative sulle macro-aree di competenza, in particolare negli ambiti della prevenzione e contrasto alla pedopornografia online, della protezione delle infrastrutture critiche e sensibili, del financial cybercrime e di quelle relative alle minacce eversivo-terroristiche, riconducibili  sia a forme di fondamentalismo religioso che a forme di estremismo politico ideologico, anche in contesti internazionali.

REATI CONTRO LA PERSONA ED IN PARTICOLARE CONTRO I MINORI ONLINE

In uno scenario nel quale la continua evoluzione tecnologica influenza ogni azione del nostro vivere quotidiano, lo sforzo della Polizia Postale nel 2022 è stato costantemente indirizzato alla prevenzione e al contrasto della criminalità informatica in generale, con particolare riferimento ai reati in danno di minori.

A livello nazionale e locale l’analisi dei dati relativi all’anno di riferimento ha confermato la lieve diminuzione dei casi trattati. La flessione negativa dei dati è stata riscontrata anche in riferimento al numero delle segnalazioni provenienti da organismi internazionali attivi nella protezione dei minori in rete. 

Nell’ambito poi delle segnalazioni relative alla pubblicazione di contenuti pedopornografici su social network, si è evidenziato un fenomeno per il quale veniva intaccata la reputazione dei vari titolari di profili social attraverso la pubblicazione di materiale scabroso di natura pedopornografica con accessi abusivi massivi a profili privati di ignari cittadini e di persone dotate di rilevanza mediatica, politica o di altra natura.

La fine dell’emergenza sanitaria, con la progressiva ripresa delle attività nella direzione di un recupero della normalità, potrebbe aver contribuito a ridurre l’isolamento sociale, facendo rilevare nel 2022 una riduzione della circolazione globale di materiale pedopornografico su circuiti internazionali, che non ha però inciso sull’attività di contrasto. Infatti, è stato registrato un aumento dei soggetti individuati e deferiti per violazioni connesse ad abusi in danno di minori.

In particolare, nell’ambito dell’attività di contrasto coordinato dal C.N.C.P.O. di Roma che ha il compito di coordinare l’attività della polizia postale nel contrasto alla pedopornografia in ambito nazionale, sono stati trattati nel nostro Paese 4.542 casi, che hanno consentito di indagare 1.463 soggetti, di cui 149 tratti in arresto per reati connessi alla materia degli abusi tecnomediati in danno di minori. 

Per quanto concerne l’attività di prevenzione svolta dal C.N.C.P.O. attraverso una continua e costante attività di monitoraggio della rete, sono stati visionati 25.696 siti, di cui 2.622 inseriti in black list e oscurati, in quanto presentavano contenuti pedopornografici. Questo Centro ha contribuito monitorando più di 1800 spazi virtuali di cui alcuni inseriti in black list.

Adescamento online

Nel periodo di riferimento sono stati trattati a livello nazionale 424 casi per adescamento online: anche quest’anno la fascia dei preadolescenti (età 10-13 anni) è quella più coinvolta in interazioni sessuali tecnomediate, 229 rispetto al totale.

Continua a preoccupare il lento incremento dei casi relativi a bambini adescati di età inferiore ai 9 anni, trend che è diventato più consistente a partire dalla pandemia. Social network e videogiochi online sono i luoghi di contatto tra minori e adulti più frequentemente teatro delle interazioni nocive, a riprova ulteriore del fatto che il rischio si concretizza con maggiore probabilità quando i bambini e i ragazzi si esprimono con spensieratezza e fiducia, nei linguaggi e nei comportamenti tipici della loro età.

Sextortion

È un fenomeno che di solito colpisce gli adulti in modo violento e subdolo, fa leva su piccole fragilità ed esigenze personali, minacciando, nel giro di qualche click, la tranquillità delle persone. Recentemente le sextortion stanno interessando sempre più spesso vittime minorenni, con effetti lesivi potenziati: la vergogna che i ragazzi provano impedisce loro di chiedere aiuto ai genitori o ai coetanei di fronte ai quali si sentono colpevoli di aver ceduto e di essersi fidati di perfetti e “avvenenti” sconosciuti. Nel corso dell’anno sono stati trattati 130 casi in Italia, la maggior parte dei quali nella fascia 14-17 anni, più spesso in danno di vittime maschili. In Friuli Venezia Giulia sono stati complessivamente trattati 10 casi di cui uno riguardante un minorenne.

Revenge porn

Particolare attenzione è rivolta inoltre ai fenomeni del revenge porn, con 244 casi trattati a livello nazionale (di cui 34 in danno di minori) e 71 persone denunciate, e delle truffe romantiche, con 442 casi trattati (di cui 4 in danno di minori) e 103 persone denunciate, spesso sommersi in quanto caratterizzati da un forte coinvolgimento emotivo che induce la vittima a non denunciare.

Specifiche iniziative sono state rivolte all’attività di prevenzione e contrasto al fenomeno degli atti intimidatori nei confronti della categoria dei giornalisti e servizi di monitoraggio dei canali di diffusione, costituiti da siti web, piattaforme di digitali, profili e pagine presenti sui social network più noti (Facebook, Twitter, Instagram, Telegram, Pinterest e Youtube), finalizzati ad arginare la diffusione del linguaggio d’odio (hate speech).

OPERAZIONI DI MAGGIOR RILIEVO CHE HANNO RIGUARDATO IL FRIULI VENEZIA GIULIA

OPERAZIONE “LUNA”avviata dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale del Friuli Venezia Giulia che sulla scorta delle risultanze emerse a seguito dell’analisi forense eseguita sui supporti informatici sequestrati a un indagato nell’ambito di altra operazione di polizia giudiziaria, ha portato alla denuncia di 32 persone (di cui una in provincia di Trieste), 7 delle quali minorenni e una tratta in arresto.

OPERAZIONE “FREE ANGELS” conclusa con la denuncia di un soggetto che all’interno di un gruppo aperto su una nota piattaforma social, spingeva ragazze minorenni e fragile al raggiungimento dell’anoressia. Grazie al coraggio di una giovane ragazza friulana, che ha trovato la forza di denunciare, i cyberinvestigatori di Udine sono riusciti ad identificare un libero professionista di 40 anni, già condannato per pornografia minorile che, sui suoi profili social, definendosi “coach Proana” e spacciandosi come medico, aveva agganciato decine di ragazze minorenni inducendole a pericolose pratiche di dimagrimento. 

OPERAZIONE “REVELATUM”, che si è conclusa con 72 indagati per detenzione e diffusione di materiale pedopornografico in ambito nazionale di cui 3 in provincia di Gorizia e Pordenone. L’indagine, avviata dalla Polizia Postale della Puglia con il concorso per la parte di competenza della Polizia Postale del Friuli Venezia Giulia ha preso le mosse dall’analisi delle tracce informatiche collegate a un link afferente a un cloud attestato sulla piattaforma di file hosting “Mega.nz”.

 OPERAZIONE "BROKEN DREAMS", avviata dal C.N.C.P.O. a seguito di una segnalazione di operazioni sospette pervenuta, tramite Banca d’Italia, dalla società statunitense Paypal, dedita alla fornitura di servizi di pagamento e trasferimento digitale di denaro.

Dall’analisi di un portafoglio elettronico riconducibile a una minore di nazionalità dominicana residente in Italia, gli investigatori hanno ricostruito le tracce relative alle transazioni in ingresso, caratterizzate da causali riconducibili alla sottoscrizione di abbonamenti periodici afferenti a sessioni di “Live Distant Child Abuse”, realizzate in streaming su piattaforme di videochat. L’indagine ha consentito di individuare 18 soggetti per i quali l’Autorità giudiziaria ha emesso altrettanti decreti di perquisizione, attività che si sono concluse con 17 indagati (di cui uno in provincia di Pordenone).

ATTIVITA’ DEL C.N.A.I.P.I.C.  E REATI CONTRO IL PATRIMONIO.

Nell’esercizio della propria missione istituzionale, la Polizia Postale garantisce, fra l’altro, attraverso il Centro Nazionale Anticrimine per la Protezione delle Infrastrutture Critiche, la protezione delle infrastrutture critiche e sensibili informatizzate del Paese.

Nell’attuale e particolare contesto internazionale, l’escalation delle tensioni geopolitiche connesse al conflitto in Ucraina continua ad avere significativi riverberi anche in materia di sicurezza cibernetica. Risultano, infatti, in corso campagne massive a livello internazionale dirette verso infrastrutture critiche, sistemi finanziari e aziende operanti in settori strategici quali comunicazione e difesa, tra le quali figurano campagne di phishing, diffusione di malware distruttivi (specialmente Ransomware), attacchi Ddos, campagne di disinformazione e leak di database. Inoltre, alcuni tra i più pericolosi gruppi di hacker criminali hanno deciso di schierarsi a favore della Russia, altri con l’Ucraina, prendendo di fatto parte al conflitto nel c.d. “dominio cibernetico”.

In particolare, il C.O.S.C. Friuli Venezia Giulia, in costante collegamento con gli Uffici centrali ha implementato l’attività informativa e di monitoraggio ad ampio spettro, esteso anche al dark web, con l’obiettivo di elevare il livello di attenzione con particolare riguardo al settore economico/finanziario, tradizionalmente oggetto di interesse da parte di compagini criminali.

Il CNAIPIC, attraverso dedicati alert, ha diffuso, attraverso i Centri Regionali, indicatori di compromissione e avvisi di informazione di sicurezza alle infrastrutture informatiche critiche e sensibili e ai potenziali target di azioni ostili, individuati attraverso la permanente attività informativa. Accanto alla prevenzione vi è poi l’attività di indagine e di pronto intervento in caso di attacchi informatici. In Friuli Venezia Giulia sono state fatte complessivamente 17 denunce da parte delle aziende ma il dato è sicuramente sottostimato.

Il settore del financial cybercrime rappresenta un bacino molto remunerativo ed appetibile sfruttato da molte organizzazioni criminali, anche estere, come veicolo per finanziare le proprie attività illecite, il più delle volte attraverso l’utilizzo di sofisticate tecniche di social engineering per manipolare le vittime e indurle a fornire informazioni riservate.

Le conseguenze di un attacco riuscito possono essere drammatiche e avere effetti devastanti non solo su singoli utenti o investitori, ma anche portare piccole e medie imprese ad ingenti perdite economiche e danni d’immagine difficilmente quantificabili. 

Nel settore del contrasto al financial cybercrime, il fenomeno dei “money mules” rappresenta senz’altro una delle modalità più frequenti e consolidate per realizzare frodi online: con la funzione di “teste di legno” cibernetiche, personalità di dubbia moralità si prestano ad essere l’ultimo anello della catena attraverso il quale i criminali monetizzano i proventi del reato. La diffusione di questa modalità e il numero dei soggetti che si prestano a svolgere tale funzione criminale sono in costante crescita e rappresentano ormai una realtà c quasi endemica in tutto il mondo.

Il 2022, inoltre, è l’anno nel quale si registra la maggior crescita d’interesse per le Criptovalute: i cittadini italiani, anche con bassa scolarizzazione informatica, sono sempre più frequentemente attratti dagli investimenti in quest’area, con la speranza di realizzare i facili e veloci guadagni pubblicizzati. Le criptovalute, inoltre, sono sempre più protagoniste nei fenomeni di riciclaggio conseguenti a frodi perpetrate attraverso le tecniche conosciute come BEC, CEO Fraud e Vishing. Si registra, infatti, il consolidamento della tendenza dei cyber-criminali di inviare le somme sottratte tramite bonifico bancario ad exchange di criptovalute non collaborativi con la Polizia, convertendo pertanto la valuta ufficiale in Bitcoin Ethereum. Tale procedimento consente facilmente lo spostamento e spacchettamento delle somme, in attesa di fare cashout.

Sul fronte del contrasto, è stata intensificata la collaborazione con le grandi società di Exchange di Crypto per conseguire appositi report operativi e per congelare velocemente le somme sottratte, così come è stata intensificata anche l’analisi delle transazioni Crypto con la collaborazione degli specialisti di Europol.

Nel 2022 sono inoltre aumentati gli illeciti legati al fenomeno del trading online (3.020 i casi trattati in ambito nazionale), con l’aumento del numero di portali che propongono programmi speculativi, apparentemente redditizi, vetrina utilizzata dai cyber-criminali per contattare le vittime mediante l’utilizzo di tecniche molto sofisticate di ingegneria sociale. L’attività investigativa, qualora la denuncia sia tempestiva, prevede l’immediata attivazione dei canali di Cooperazione Internazionale di Polizia, con la richiesta del blocco urgente delle somme versate e l’espletamento di accertamenti sui flussi finanziari normalmente destinati all’estero.

Fra le operazioni più significative che hanno coinvolto il territorio regionale in quest’ambito si segnala l’Operazione “DREAM EARNINGS”, mediante la quale gli investigatori della Polizia Postale del Friuli Venezia Giulia e della Squadra Mobile di Pordenone coordinati dalla Procura della Repubblica di Pordenone hanno disarticolato un’organizzazione dedita alle truffe perpetrate per mezzo del falso trading online. Complesse tecniche d’indagine tradizionali, abbinate a sofisticate intercettazioni telematiche, hanno portato alla luce uno schema criminale particolarmente complesso, dedito al riciclaggio di somme di denaro sottratte in diversi Paesi membri U.E., fra i quali Cipro, Lituania, Estonia, Olanda e Germania, e la loro conversione in criptovalute. Le 3 misure cautelari e i 4 decreti di perquisizione sono state eseguite nei confronti di cittadini albanesi, tutti residenti a Tirana e facenti parte di un’organizzazione che si stima abbia truffato diverse centinaia di cittadini italiani. Sono stati altresì sequestrati 4 Server, 3 a Tirana e uno in Toscana effettuando così lo shutdown dell’infrastruttura utilizzata dal sodalizio. L’ammontare della frode è di svariati milioni di euro, quantificabili solo all’esito delle analisi tecniche dei sistemi informatici sequestrati.

In merito ai fenomeni di phishing, smishing e vishing, tecniche utilizzate dai cyber-criminali per carpire illecitamente i codici personali e bancari al fine di operare sui sistemi di home banking, sono state identificate ed indagate a livello nazionale 853 persone (+9% rispetto all’anno precedente).

Particolare impegno è stato inoltre profuso nel contrasto alle truffe online che, attraverso le attività di monitoraggio che quelle di repressione, ha portato al deferimento all’A.G. di n. 3541 persone in ambito nazionale, operanti nel settore dell’e-commerce e market place.

Si segnala anche l’Operazione “KAFKA”: La Polizia Postale di Roma, Milano, Trieste, Torino, Pescara e Venezia, a conclusione di una delicata attività d’indagine ha eseguito 16 decreti di perquisizione emessi dalle Procure della Repubblica di Brescia e Vicenza. 

Proprio come nel libro “Il processo” dello scrittore boemo, ignari utenti della rete hanno scoperto di essere stati accusati, processati e condannati per delitti mai commessi; l’indagine trae spunto dall’invio massivo di mail estorsive, apparentemente provenienti da Autorità istituzionali, contenenti una falsa citazione in Tribunale per fatti afferenti alla pedopornografia. Solo nel periodo di circa 2 mesi i proventi illeciti sono stati stimati in oltre mezzo milione di euro.

La corrispondenza telematica oggetto di indagine riproduce un falso documento governativo e presenta nell’intestazione falsi loghi di Forze di polizia e di Ministeri italiani, tra i quali il Ministero dell’Interno e il Ministero della Difesa - affiancati a quelli di Agenzie internazionali quali Europol ed Interpol a firma di vertici di Istituzioni statuali quali il Capo della Polizia, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri o il Direttore del Servizio Polizia Postale.

L’atto fraudolento contesta all’utente violazioni gravissime, commesse attraverso la rete Internet, legate a condotte penalmente rilevanti riferite a delitti di molestie sessuali su minori.

Il documento minaccia di inoltrare le prove ad un non meglio specificato “Procuratore” ed ai media, invitando a fornire giustificazioni entro 72 ore.

Il passo successivo è una richiesta di denaro per far “decadere” le accuse e l’indicazione delle coordinate bancarie verso le quali corrispondere le somme estorte.

Il fenomeno è a rilevanza europea e sono in corso i complessi accertamenti tecnici sul materiale informatico oggetto di perquisizione.

Si segnala, infine, l’OPERAZIONE “GENOVA” avviata dalla Polizia Postale di Genova che ha portato alla denuncia di 11 persone responsabili di una serie di truffe.

La compagine criminale si avvaleva di "telefonisti" che avevano il compito di agganciare le vittime direttamente dalle proprie abitazioni, situate in Veneto e Friuli Venezia Giulia, fingendosi fortemente interessati all’acquisto di oggetti posti in vendita sui marketplace dell’usato, al punto da voler effettuare il pagamento nel più breve tempo possibile. Le vittime, spesso ignare degli strumenti bancari in loro possesso, venivano invitate a recarsi presso uno sportello automatico per ricevere istantaneamente l’accredito della somma pattuita; ciò che accadeva, in realtà, era ben diverso, in quanto il truffatore forniva loro tutta una serie di istruzioni e codici, grazie ai quali, invece di ricevere il pagamento sul proprio conto, i malcapitati erano indotti a ricaricare una carta di pagamento nella disponibilità del sodalizio criminale.

L’attività di indagine, complicata dal fatto che i membri dell’organizzazione erano soliti ricorrere a sistemi di “anonimizzazione” delle conversazioni o ad applicazioni crittografate come Telegram ed ICQ, ha visto il coinvolgimento anche della Polizia Postale del F.V.G. e ha portato alla denuncia di n. 4 soggetti residenti nella provincia di Pordenone.

ATTIVITA’ DI CONTRASTO AL CYBERTERRORISMO

Nel corso degli ultimi anni, il continuo e vertiginoso incremento dell’utilizzo delle piattaforme di comunicazione online, social network e di applicazioni di messaggistica istantanea, ha determinato un’allarmante diffusione di contenuti propagandistici riconducibili al terrorismo, ad una platea pressoché illimitata, sia di matrice islamista ed altre articolazioni locali, sia di formazioni suprematiste di estrema destra (neonazismo, neofascismo, tifoserie strutturate), nonché di estrema sinistra (movimenti di lotta armata, anarco/insurrezionalisti, antagonisti).

In tale ambito, la Polizia Postale in stretto raccordo con le locali D.I.G.O.S. garantisce l’esecuzione di una costante attività di monitoraggio investigativo della rete e dei canali di messaggistica istantanea, per l’identificazione e il deferimento all’Autorità Giudiziaria dei responsabili della diffusione dei contenuti illeciti.

La costante attività di monitoraggio informativo ed investigativo ha permesso di accertare come nel corso degli ultimi mesi si sia stato registrato un notevole incremento dei trend e delle discussioni all’interno di chat in diverse piattaforme; si passa dai tradizionali gruppi Facebook (molti dei quali risultano essere già stati bloccati) a social meno noti, come Reddit, fino a piattaforme come 4chan, vk.com (Vkontakte), nonché Telegram, privilegiando tutte quelle piattaforme che per la propria policy garantiscono l’anonimato e rendono più complicata l’identificazione degli autori dei messaggi. A livello regionale questo Centro ha monitorato nel corso dell’anno costantemente più di 300 spazi web in stretta sinergia con le Digos locali.

Un’attività d’indagine che merita di essere menzionata, è quella avviata dal Servizio Polizia Postale e coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma,  all’esito della quale, operatori dei Centri Operativi di Milano, Trieste e Venezia, unitamente a personale delle DIGOS di Milano, Vicenza ed Udine hanno eseguito perquisizioni delegate a carico di tre internauti nei cui confronti sono stati riscontrati elementi indiziari tali da farli ritenere autori della pubblicazioni di messaggi minatori rivolti all’ex  Ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

Si segnala inoltre l’attività  avviata dalla Polizia Postale di  Trieste e Bari e dalla DIGOS di Lecce, che ha permesso di identificare e deferire alla competente A.G. l’autore dell’intrusione informatica nella seduta del Consiglio Comunale di Trieste, tenutasi online nel mese di febbraio 2022 mediante la piattaforma “GoToMeeting”, diffondendo  immagini di soggetti (non visibili in volto) che esibivano delle magliette con il noto logo del movimento di protesta “V_V”, nonché frasi provocatorie e diffamatorie di chiaro orientamento “No-vax” e “no green-pass”, rendendo di fatto impossibile la prosecuzione della seduta del Consiglio Comunale.

COMMISSARIATO DI P.S. ONLINE

Si evidenzia infine l’importanza del portale della polizia postale che nel 2022 ha raccolto circa 100.000 segnalazioni da parte dei cittadini che hanno riguardato soprattutto i furti di account social, le estorsioni a sfondo sessuale, il phishing ai danni di correntisti di istituti bancari, le proposte di falsi investimenti online, nonché falsi siti di vendita di quei prodotti che, in un determinato contesto temporale, risultano essere maggiormente richiesti sul mercato.

Le segnalazioni che richiedono l’intervento tempestivo del Commissariato di PS online sono molteplici ed hanno coinvolto anche casi di intenti suicidari di soggetti residenti in questa Regione. La popolarità del sito è avvalorata dal numero degli accessi che sono stati, nel periodo di riferimento, oltre 42.200.000.

ATTIVITA’ DI PREVENZIONE

Com’è noto, la Polizia Postale affianca, all’incisiva attività di repressione dei reati informatici, la non meno importante azione preventiva a tutela dei minori, in particolare relativa al fenomeno del cyberbullismo e di tutte le forme di prevaricazione online. 

Anche a livello regionale si è potuta registrare una leggera flessione dei casi di cyberbullismo, che può essere interpretata come effetto della normalizzazione delle abitudini dei ragazzi. Non si può infatti escludere che il ritorno ad una vita sociale priva di restrizioni abbia avuto un’influenza positiva sulla qualità delle interazioni sociali, delle relazioni tra coetanei e che la costanza dell’opera di sensibilizzazione svolta dalla Polizia Postale, presso le strutture scolastiche, abbia mantenuto alta l’attenzione degli adulti e dei ragazzi stessi sulla necessità di agire responsabilmente e correttamente in rete.

Va inoltre evidenziato che, nei casi in cui si è reso necessario l’intervento di sensibilizzazione degli specialisti della Polizia Postale presso gli istituti scolastici coinvolti da fenomeni di questo tipo, gli stessi casi abbiano trovato pronta risoluzione grazie alla collaborazione degli insegnanti e degli alunni.

Tra le iniziative educative si riporta il coinvolgente format teatrale itinerante e in streaming #cuoriconnessi che ha coinvolto oltre 270mila studenti sul territorio nazionale. Di rilievo è anche la campagna educativa itinerante di sensibilizzazione e prevenzione sui rischi e pericoli legati ad un uso non corretto della rete internet da parte dei minori denominata Una vita da social che nel 2022 ha toccato le piazze di Trieste e Pordenone.

Da segnalare, infine, l’evento formativo rivolto agli studenti organizzato nell’ottobre 2022 in collaborazione con la Direzione Scolastica Regionale e l’Ente organizzatore della nota regata velica Barcolana denominato “Heaters e piccoli eroi: con la Polizia di Stato alla Barcolana per una navigazione online più sicura”. L’evento ha visto il coinvolgimento in presenza di numerose personalità istituzionali e testimonial del mondo dello sport, oltre a circa 600 studenti delle scuole cittadine mentre circa 7000 studenti e insegnanti dell’intera Regione FVG hanno seguito la diretta streaming.

Gli Uffici del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica del F.V.G. svolgono, infine, un’importante attività di prossimità e vicinanza alla cittadinanza; sono state accolte in presenza oltre 3000 persone per consigli e informazioni mentre attraverso il centralino telefonico e la casella di posta elettronica, è stata data risposta a circa 4000 telefonate e a 500 mail.

DATI RELATIVI ALL’ATTIVITA’ IN FRIULI VENEZIA GIULIA

Complessivamente sono state deferite all’A.G. 90 soggetti per reati contro la persona quali pedopornografia e adescamento on line (46), sostituzioni di persona, revenge porn, hate speech, minacce, molestie, stalking e diffamazioni on line (tot. 44), mentre relativamente ai reati contro il patrimonio quali frodi informatiche (17), truffe on line (86), furto, estorsione e appropriazione indebita (13) accessi abusivi e attacchi a sistemi informatici (7) sono state individuate e deferite all’A.G. 123 persone.

Per il periodo considerato sono state pertanto complessivamente arrestate n. 4 persone (1 per pedopornografia on line e 3 per truffa) e deferite all’Autorità Giudiziaria n. 213.

Sono state effettuate 80 perquisizioni, 163 pattuglie per un totale di oltre 1600 uffici postali controllati e oscurati 3 siti web.

 

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