venerdì 22 maggio 2020

OSPEDALE DI GORIZIA IN STAND-BY

OSPEDALE DI GORIZIA IN STAND-BY
Il gruppo Cittadini interroga l’Assessore regionale
Gasparin: “Non riattivare al più presto i servizi sarebbe un errore pericoloso”
Il futuro dell’Ospedale di Gorizia tiene in apprensione tutta la comunità regionale e in particolare quella Isontina, preoccupata per quanto sta accadendo al sistema sanitario del territorio. L’emergenza Covid-19 ha costretto l’Ospedale a mettere in stand-by una serie di servizi (causa l’aumento dei posti letto di Terapia intensiva per i contagiati dal virus) che nella Fase 2 non sono ancora ripartiti e non sembrano destinati a farlo nell’immediato. L’elenco dei servizi sospesi comprende Terapia intensiva, UTIC (Unità di terapia intensiva Cardiologica), i ricoveri per Urgenze indifferibili di Chirurgia generale, Ortopedia - Traumatologia, Urologia. Da qui le legittime preoccupazioni della popolazione, le conseguenti proteste e le inevitabili polemiche nei confronti dell’Azienda sanitaria e della Regione.
Ad occuparsi della questione sarà chiamato nelle prossime settimane anche il Consiglio regionale dove il gruppo dei Cittadini ha depositato un’apposita interrogazione per conoscere lo stato dell’arte e, soprattutto, la direzione che intende prendere l’Assessorato alla sanità per Gorizia e provincia.
“In sole 24 ore - ha spiegato Elena Gasparin, Presidente provinciale del movimento civico regionale Cittadini - un migliaio di persone ha sottoscritto una petizione che pur comprendendo la necessità di dare risposte immediate all’emergenza sanitaria in atto, chiede al sindaco Ziberna di farsi tramite affinché i servizi sospesi presso l’ospedale di Gorizia siano al più presto riattivati. Qualcosa è stato fatto, ma siamo ancora ben lontani dalla completa ripresa delle attività. Quello di cardiologia ancora al palo, per esempio, è un servizio fondamentale e indispensabile poiché la riduzione del 60% dei ricoveri potrebbe portare il rischio di mortalità per infarto a un livello tre volte superiore (dal 4.1 al 13.7%, fonte Società Italiana di Cardiologia). Non ricostruire la rete dell'emergenza cardiologica isontina entro i primi giorni di giugno e non certo in autunno come pare abbia annunciato il primo cittadino di Gorizia - ha concluso Gasparin - sarebbe un errore molto pericoloso, così come non riaprire la struttura complessa di Ortopedia-Traumatologia, che di per sé presenta già ulteriori criticità legate alla carenza di personale, significherebbe arrecare molti disagi a tanti pazienti e alle loro famiglie”. 

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